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I progetti del PSC Napoli: Riqualificazione dei percorsi pedonali tra la collina e il mare

4 Novembre 2022

Gradonate, scalinatelle, pedamentine: a Napoli un sistema viario antico, fatto di infiniti tracciati talvolta poco conosciuti, digrada dalla collina fino al mare. Con 7,8 milioni di euro del Piano Sviluppo Città Metropolitana di Napoli, alimentato dal Fondo Sviluppo e Coesione, l’Amministrazione finanzia interventi di riqualificazione su sei di questi percorsi: lo Scalone monumentale di Montesanto, la Pedamentina di San Martino, la Calata San Francesco, la Salita Cacciottoli, i Gradini del Petraio, la Salita Moiariello.

Gli itinerari sono stati selezionati in quanto, per posizione e possibilità di fruizione di siti di interesse ambientale e monumentale, realizzano una “rete verde” urbana. Nelle operazioni di riqualificazione, la progettazione approvata prevede l’inserimento di verde multifunzionale e di aree attrezzate per il tempo libero. Si tratta di percorsi pedonali connessi, ad eccezione della Salita Moiariello, al Corso Vittorio Emanuele, arteria urbana a mezzacosta attraversata in più punti del suo lungo incedere dai collegamenti tra la parte bassa e l’area collinare della Città.

Così lo Scalone di Montesanto si inerpica dalla zona popolare della Pignasecca sboccando sul Corso non lontano dall’inizio della Pedamentina che, a sua volta, tra gradini e suggestive anse, conduce fino alla balaustra antistante l’ingresso della Certosa di San Martino. Sull’altro versante, il Petraio permette di scendere a
valle dal Vomero, procedendo tra antichi palazzi dalle mura dipinte di ocra e di rosso, senza perdere di vista il mare e, ancora, la Calata San Francesco, da Via Belvedere scivola, lontana dai rumori della città, fino allo stesso Corso Vittorio Emanuele, da dove altri tracciati vanno verso Chiaia e il lungomare.

L’insieme dei percorsi oggetto di intervento va, in ogni caso, considerato come un importante e complessivo bene culturale, un “patrimonio di relazione” composto da elementi che, variamente dislocati, rimandano a diverse datazioni e morfologie. Se la scala di Montesanto è scaturita da un intervento del diciannovesimo secolo, le altre rappresentano autentiche sopravvivenze rispetto ai processi di modernizzazione della città nel secondo Ottocento e nel Novecento, fase in cui molti altri simili percorsi a gradini o gradoni furono trasformati in strade o addirittura cancellati nelle trasformazioni urbanistiche. Al momento sono in corso le operazioni di aggiudicazione dei lavori, con una procedura suddivisa in più lotti. Nelle prossime pubblicazioni dettagli, particolari e qualche aneddoto per raccontare i percorsi uno ad uno.


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